venerdì 21 novembre 2008

Comunicato comunista anarchico sulla crisi economica globale e sul G20

Comunicato comunista anarchico


1. L’attuale crisi è tipica delle crisi che con regolarità colpiscono l’economia capitalista. La “sovrapproduzione”, le speculazioni ed i successivi collassi sono inerenti al sistema. (Come ha notato fra gli altri Alexander Berkman, ciò che gli economisti capitalisti chiamano sovrapproduzione è in realtà sottoconsumo: il capitalismo impedisce a grandi numeri di persone di trovare la soddisfazione dei propri bisogni, minando così i propri mercati.)

2. Qualsiasi soluzione alla crisi che i capitalisti ed i governi possano ideare rimarrà una soluzione all’interno del capitalismo. Non sarà una soluzione per le classi popolari. Infatti, così come in ogni crisi, a pagare saranno i lavoratori ed i poveri, mentre il capitale finanziario si salva con ingenti somme di denaro. Si tratta di una situazione che con ogni probabilità continuerà. Nessun cambiamento all’interno del capitalismo può risolvere i problemi delle classi popolari; ancor meno potrebbe giungere una tale soluzione da un singolo politico quale Barack Obama. Il di più che tali politici riescono a fare è svolgere un ruolo nell’offrire una via d’uscita ai capitalisti, e forse lasciare qualche briciola alle classi lavoratrici.

3. Il salvataggio delle banche dimostra non solo quali interessi lo Stato serve, ma anche la propensione del tutto pretestuosa dei capitalisti ad ergersi quali difensori del libero mercato. I capitalisti hanno sempre parteggiato per i mercati quando sta comodo a loro, e per la regolamentazione statale e i sussidi quando gli servono. Il capitalismo non avrebbe mai potuto esistere senza il sostegno dello Stato.

4. Negli USA, nel Regno Unito ed altrove, il salvataggio delle banche prende la forma di nazionalizzazione degli istituti finanziari, con il pieno approvazione del capitale. Ciò dimostra che i capitalisti non hanno alcun problema rispetto alla proprietà statale, e che la nazionalizzazione non ha niente a che fare con il socialismo. Anch’essa può essere un buon modo per turlupinare la classe lavoratrice. Dovremmo essere noi a prendere il controllo sull’economia e non lo Stato.

5. A causa della globalizzazione del capitale sotto il neoliberismo, la classe dominante riconosce che anche la soluzione non può che essere globale. Il G20 si riunisce dal 15 novembre per discutere la crisi ed è un fatto significativo. I capi degli USA, dell’Europa e del Giappone cominciano a capire che non possono affrontare il problema da soli; che oltre a se stessi, hanno bisogno delle altre potenze, in particolare della Cina (che sta per diventare uno dei massimi produttori industriali ed è prossimo a diventare la terza economia del mondo). Anche l’India, il Brasile ed altre economie “emergenti” avranno un posto al tavolo. Potrebbe essere questo il riconoscimento – già sussurrato da qualche anno – che le decisioni economiche al mondo d’oggi non possono essere prese dal solo G8. E’ probabile che si tratti di un cambiamento nella gestione del sistema economico globale.

6. Non poniamo le nostre speranze nell’inclusione delle nuove potenze capitaliste. Il governo cinese si spaccia per socialista; altri, quali Lula del Brasile e Motlanthe del Sud Africa, si spacciano per campioni dei poveri. Ma sono tutti difensori del capitalismo, sfruttatori e oppressori dei loro popoli, e sempre più sfruttatori imperialisti o sub-imperialisti di altri popoli.

7. Le classi popolari devono mobilitarsi, se si vuole che questa crisi non porti ad una totale sconfitta per le classi popolari di tutto il mondo, alla povertà, allo sfruttamento ed alla guerra. Rivendichiamo il salvataggio, non dei capitalisti, ma di noi stessi. Noi comunisti anarchici ci batteremo perché chi ha comprato casa con un mutuo subprime possa essere salvato e possa tenersi la casa. Continueremo a sostenere e ad impegnarci nelle lotte per il lavoro con uno stipendio migliore, per la riduzione dell’orario di lavoro, per la casa, per i servizi pubblici, per la sanità pubblica, per il welfare e la scuola pubblica, per la protezione dell’ambiente. Ci battiamo per mettere fine alle guerre imperialiste ed alla repressione che colpisce la nostra classe e le sue lotte.

8. Queste rivendicazioni vengono fatte ora in risposta alla riunione del G20, ma continueremo a farle in futuro. Attraverso tali rivendicazioni ed attraverso l’azione diretta possiamo realizzarle, e lavoreremo verso la costruzione di un movimento globale delle classi popolari che possa porre fine al capitalismo, allo Stato e alle crisi che questi creano.

Federazione dei Comunisti Anarchici (Italia)

Alternative Libertaire (Francia)

Melbourne Anarchist Communist Group (Australia)

Zabalaza Anarchist Communist Front (Sud Africa)

Federação Anarquista do Rio de Janeiro (Brasile)

Common Cause (Ontario, Canada)

Costruiamo insieme un Coordinamento Libertario e Anarchico di terra di Bari.



IL CAPITALISMO RUBA IL FUTURO ALL´INTERA UMANITA´!

NON PAGHIAMO I DANNI DELLA SUA CRISI

PER GARANTIRE LA RICCHEZZA DI POCHI!

COSTRUIAMO UN ALTRO FUTURO POSSIBILE:

AUTORGANIZZAZIONE E AUTOGESTIONE SOCIALE!

Le lotte dal basso contro i tagli e la privatizzazione dell´istruzione pubblica, sono state una prima risposta spontanea e non ideologizzata alle conseguenze della grave crisi economica del libero mercato capitalistico, che il governo autoritario e piduista di Berlusconi cerca di far pagare agli strati sociali più deboli, con la disoccupazione, la precarietà, il lavoro nero per le popolazioni locali e per gli immigrati, tagliando i salari e le spese per i servizi sociali, negando libertà e diritti per tutti.

Il modello capitalistico globalizzato, con lo sfruttamento selvaggio di miliardi di esseri umani e delle risorse energetiche, per una crescita inarrestabile dei profitti e delle ricchezze per pochi, sta portando al collasso ambientale ed economico l´intero pianeta, e a condizioni di vita drammatiche e insostenibili, aggravate dalle “guerre dei ricchi”, promosse dai governi o dai gruppi terroristici internazionali.

La nuova crisi economica, come quella del 1929, frutto del fallimento del capitalismo globalizzato - al quale si sono convertiti anche i partiti di sinistra e che, dopo la caduta del "falso comunismo" dei regimi stalinisti dell´est e la conversione capital-comunista della Cina, avrebbe dovuto portare democrazia, benessere e prosperità per tutti - ancora una volta viene fatta pagare ai lavoratori, alle giovani generazioni, agli immigrati. I Governi di centro-destra e di centro-sinistra non differiscono molto nelle loro politiche antipopolari.

In questo scenario è necessario saldare le lotte contro i tagli sociali, alle lotte dei lavoratori e dei precari contro la crisi, per la salvaguardia di un futuro per tutti e la crescita dei salari dei meno garantiti: NO AL PRIMATO DELL´ECONOMIA SULLA SOCIETÀ, SI AL PRIMATO DEI BISOGNI SOCIALI IN UN SISTEMA ECONOMICO SENZA PROFITTO E SENZA SFRUTTAMENTO DELL’UOMO SULL’UOMO.

La visione libertaria della società

Il Federalismo anarchico e la Solidarietà sono elementi di autonomia e fraternità nell’uguaglianza:

§ il federalismo solidale permette la redistribuzione delle risorse tra aree ricche e aree povere;

§ la solidarietà verticale, come teorizzata da Proudhon in poi in ambito libertario, ha alla base strutture assembleari e di partecipazione di tutti alla gestione della politica, strutture che si basano sull'autogestione e il rifiuto della delega, e si federano via via in livelli territorialmente più ampi;

§ il principio di solidarietà orizzontale, come dimostrato dalle esperienze autogestionarie della Spagna del 1936-39, o l'esperienza del cooperativismo delle leghe contadine, delle società di mutuo soccorso, delle Case del Popolo, è strumento di autogoverno e partecipazione, di iniziativa di tutti alla gestione solidale dei servizi in una visione armonica della società, fondata sulla libertà di educazione, sul pluralismo in campo religioso, sul rifiuto della divisione per etnie, razze, censo.

Ø Fermiamo la demolizione dell´Istruzione pubblica e le privatizzazioni dei servizi sociali.

Ø Lottiamo per affermare il vero principio di sussidiarietà: "da ognuno secondo le proprie forze, a ognuno secondo i propri bisogni".

Ø Riprendiamo nelle nostre mani, senza delegare ai politicanti di mestiere, la Vita, la Politica e la Società.

Costruiamo insieme un Coordinamento Libertario e Anarchico di terra di Bari.

(per contatti ga_cafiero_bari@autistici.org)




ASSEMBLEA E PRESIDIO

*Lunedì 24 novembre-

Assemblea, ore 17,30,

presso lo spazio occupato di Via Guzzetta,(nelle traverse di fronte le POSTE centrali,di Via Roma).

*Martedi 25 novembre-

Conferenza stampa e presidio di protesta, ore 11,00

Davanti la Prefettura di Palermo, via Cavour.

Contro le aggressioni, le provocazioni, le intimidazioni, che cercano di bloccare la lotta per il diritto alla casa a Palermo.

Contro le impunità di stato, a Genova come a Palermo.

Vogliamo denunciare come Comitato di lotta per la casa 12 luglio e come Rete sociale di sostegno un grave episodio avvenuto nei giorni scorsi. Si tratta di un’aggressione subita da un componente del comitato 12 luglio da parte di un agente di polizia, in servizio presso la Prefettura di Palermo e di successive pressioni affinché non si denunci il fatto.

Martedì scorso, 11 novembre, le famiglie occupanti l’edificio di via Guzzetta e il Comitato di lotta per la casa 12 luglio avevano organizzato un presidio sotto la prefettura per richiedere la riapertura del tavolo tecnico e l’intervento attivo del Prefetto nel ruolo di mediatore sociale.

La mattinata era trascorsa in assoluta tranquillità, con distribuzione di volantini e taglio della torta (ricorreva il primo mese di occupazione),

Ma non c’era alcun segnale di interesse da parte degli uffici. Si lasciavano passare varie ore solo per poter chiedere la convocazione di una riunione.

Finalmente si strappava alla Dott.ssa Leonardi, un generico impegno a ritentirsi in settimana per verificare la successiva disponibilità ad un incontro!!

Si valutava troppo generica la proposta e si decideva di proseguire il presidio, almeno, sino ad ottenere una data certa per l’incontro.

Passavano altre ore a vuoto, soltanto, per poter riparlare con la funzionaria….

Intorno alle 15.30 si decideva di attuare una piccolissima protesta simbolica, per sollecitare la risposta.

Non veniva bloccato il traffico, ma ci si limitava ad attraversare le strisce pedonali semplicemente per fare conoscere al resto della cittadinanza le ragioni della protesta senza però causare alcun disagio agli automobilisti.

Accade una cosa molto grave.

Un uomo appartenente al comitato, mentre attraversava la strada sulle strisce viene urtato da un’auto.

L’uomo reagisce con qualche insulto nei confronti dell’automobilista, ma non gli mette le mani addosso né gli danneggia la macchina. Risponde solo verbalmente ad un torto subito.

A questo punto, un poliziotto in servizio presso la portineria della prefettura (quindi non in servizio d’ordine pubblico) si portava in strada ed invece di rimproverare l’automobilista prendeva di peso il nostro compagno, trascinandolo fino alla guardiola oltre i cancelli, e alle sue giuste dimostranze cominciava a strattonarlo, sbattendolo ripetutamente contro la scrivania e contro le pareti.

Non si fermava neanche quando gli altri partecipanti al presidio gli urlavano che l’uomo è un invalido, appena dimesso dall’ospedale.

Quando la persona ad un certo punto si sente male, nessuno dei poliziotti chiama l’autoambulanza, che viene invece allertata da componenti del comitato. I soccorsi arrivano alle 15.55.

Qualcuno delle famiglie va con l’aggredito in ospedale, gli altri restano in via Cavour, sperando ancora di essere ricevuti da qualche funzionario, dal momento che il prefetto si è visto andare via alle 14.00.

Finalmente intorno alle 17.20 alcuni rappresentanti vengono ammessi a colloquio dal vice prefetto.

Durante l’incontro non si faceva accenno da parte dei funzionari della prefettura o della polizia a quanto accaduto poche ore prima, ma si parlava appunto del tavolo tecnico e si ribadiva l’indisponibilità da parte della prefettura di farsi mediatore per una sua eventuale convocazione.

A quel punto il presidio si scioglieva.

Il nostro amico era ancora all’astanteria del pronto soccorso dell’ospedale Civico, non poteva muoversi e in seguito ad una risonanza magnetica gli viene diagnosticato un trauma lombo sacrale ed un trauma cervicale (come si evince dai documenti rilasciati all’atto delle dimissioni.).

Resterà ricoverato per due giorni e poi sarà dimesso con una prognosi di dodici.

Nello stesso ospedale intorno alle 19.00 di mercoledì si presenta anche il poliziotto protagonista dell’aggressione. A quanto pare anche lui voleva farsi refertare !!!

Per cosa? Visto che nessuno gli ha torto un capello? Cominciano le stranezze….

Il dubbio ce lo tolgono alcuni giornalisti che dopo poche ore cominciano a chiamarci.

A quanto pare in alcune agenzie di stampa e redazioni è arrivata una telefonata da parte di una signora, che dice di avere visto alla Prefettura delle persone che prendevano a calci e pugni un poliziotto.

Sempre dai cronisti veniamo a sapere che ci sarebbero sette identificati per questa aggressione ai danni del poliziotto, benché durante tutta la giornata soltanto ad uno dei partecipanti siano stati chiesti i documenti.

Intanto una considerazione: se prendi a calci e pugni un poliziotto, non arrivano rinforzi, non si portano in questura gli aggressori, non si denunciano immediatamente, non si trattengono ?

NIENTE di QUESTO è AVVENUTO…! Come mai ?

I funzionari della Digos, accorsi sul posto, che atteggiamento mantengono…?

Serenissimo… Come mai ?

Possono ignorare un evento così grave sino al punto di consentire e sponsorizzare un incontro, come quello che si è realizzato con il viceprefetto alle 17,20 ?

Ed ancora se c’è stata un’aggressione, perché il poliziotto si reca al pronto soccorso con tante ore di distanza ?

LA VERITA’ è che la tesi dell’aggressione al poliziotto E’ STATA INVENTATA di SANA PIANTA, per tentare di coprire la VERA AGGRESSIONE e per coprire l’agente che ne è stato l’autore..!

Ma c’è di più ed è la parte più inquietante di questa misera storia…!!

Nelle giornate di venerdì e sabato alcuni di noi vengono contattati da “mediatori vari” che lasciano intendere chiaramente che è opportuno non sporgere denuncia verso il poliziotto per evitare conseguenze peggiori e per ottenere il mantenimento del dialogo sulla vertenza in corso.

Si lascia intendere che ci può essere uno scambio tra il silenzio e la positiva conclusione della vicenda- via gazzetta con l’ottenimento delle case, non soltanto per la persona che ha subito il danno, ma anche per le altre famiglie.

Nel caso di una nostra scelta per la denuncia, giacchè qualcuno chiede se abbiamo bloccato la macchina del prefetto e se abbiamo fatto un sit in in mezzo alla strada, intuiamo che è pronto il teorema che vogliono montare: il presidio avrebbe intralciato il traffico e bloccato la macchina del prefetto… a quel punto il poliziotto sarebbe stato costretto ad intervenire con la forza nei confronti di un componente delle famiglie, che avrebbero reagito prendendolo a calci e pugni.

Per una strana ed inquietante coincidenza tutto ciò avviene proprio mentre a Genova vengono assolti i capi responsabili della macelleria messicana della DIAZ, premiati con l’impunità per la loro brutalità efferata.

NOI CONDANNIAMO senza APPELLO, quelli che abusano del loro potere e usano la forza per reprimere le lotte legittime e per intimidire e ricattare, a Genova come a Palermo…

Per noi la casa è un diritto, non una concessione o un’arma di ricatto. Non accettiamo alcuno scambio.

Noi non vogliamo rivedere questo film già visto e rimandiamo al mittente le squallide proposte, decidendo conseguentemente di denunciare pubblicamente e per via giudiziaria i fatti accaduti.

CHIEDIAMO a TUTTI IL SOSTEGNO necessario.

COMITATO di LOTTA PER LA CASA 12 LUGLIO; RETE SOCIALE di SOSTEGNO.

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