giovedì 30 aprile 2009

Processo Thyssenkrupp

PROCESSO THYSSENKRUPP: LE ULTIME TRE UDIENZEContinua, al ritmo di un a o due udienze settimanali, il processo allaThyssenkrupp. Le ultime tre udienze, dalla 15esima alla 17esima, sisono tenute rispettivamente: martedì 21 aprile, martedì 28 aprile emercoledì 29 aprile; hanno visto l’alternarsi di testimoni e peritidel pm, che confermano in pieno l’impianto accusatorio nei confrontidei sette imputati. Particolarmente, e giustamente, bersagliato daqueste dichiarazioni è stato Cosimo Cafueri, responsabile aziendaledella sicurezza, il quale - dopo aver tenuto, nei mesi precedentil’eccidio del 6 dicembre 2007, un criminale atteggiamento di assolutomenefreghismo nei confronti dei compiti a lui affidati dalla caricache ricopriva - sin dalla mattina successiva alla notte dell’incendio,in previsione della visita degli organi investigativi, si è attivatosin troppo tempestivamente per far ripulire lo stabilimento dai cumulidi carta, e dall’olio in eccesso, presenti in tutti i reparti dellostabilimento, ad eccezione della linea cinque che era già stata messasotto sequestro; inoltre, sempre con l’intento di nascondere le provedelle nefandezze compiute da lui e dai padroni della fabbrica in nomedel profitto, lo stesso giorno ha chiamato la ditta che si occupava disostituire gli estintori scarichi, quegli stessi che tutti i testimonifin qui ascoltati hanno detto non fossero più sostituiti - dalsettembre precedente - regolarmente, ma in maniera saltuaria. Questodimostra non solo la inestinguibile sete di profitto a tutti i costida parte dei padroni, ma anche il criminale comportamento di certipersonaggi che, per guadagnare qualche spicciolo in più, si adeguanoai voleri dei padroni anche se questi sono in contrasto con i doveriche la posizione che occupano imporrebbe a loro.Stefano Ghio - TorinoTorino, 30 aprile 2009

1° Maggio 2009

Il Primo maggio, ieri come oggi, significa rispetto per le mobilitazioni dei lavoratori di tutto il mondo che hanno sofferto, pagando anche con le proprie vite, nelle lotte per cambiare la condizione di uomini e donne sottoposte al controllo del capitalismo nel mondo.


Noi comunisti anarchici rivendichiamo la lotta per un cambiamento radicale della società verso una società di libertà, uguaglianza e solidarietà, ma non possiamo dimenticare che in molti paesi non si è ancora raggiunto il livello minimo di garanzie di espressione sindacale, e c'è chi lavora a condizioni e salari subumani. Il nostro pensiero oggi va a queste realtà con il rafforzamento delle reti di sostegno alle lotte dei popoli di tutto il mondo.
Nei paesi dell’Occidente, "culla delle libertà", il destino di uomini e donne che lavorano è
diventato negli ultimi due decenni sempre peggiore; precarizzazione, flessibilità, parole
magiche sposate da destra e sinistra in tempi non sospetti, sono ora sotto gli occhi di tutti nei
loro effetti per i durissimi colpi di una crisi nata proprio dalla diminuzione dei salari e dalla
distruzione di posti di lavoro.
Gli Stati, i vertici del G8 lo sanno e scelgono la repressione, l’oppressione e lo sfruttamento.
Scelgono di salvare le banche prima di tutto, le aziende prima di tutto. Le lavoratrici ed i
lavoratori possono aspettare ché intanto possono continuare a indebitarsi per poter vivere.
Ma anche in tempi di dura crisi il Primo maggio continua a ricordare che sono le lotte dei
lavoratori, autorganizzate e federate, che conquistano i diritti. Che non sono mai acquisiti per
sempre.
Ma che vanno difesi, allargati e condivisi con le lotte.
Perché, e le mobilitazioni in tutto il mondo lo hanno ricordato in questi mesi di crisi, le
lotte di massa, dal basso, autogestite, sono nel sangue e nella memoria storica de
movimento dei lavoratori e contrastano i dirigenti del capitalismo internazionale ed i
governi di tutto il mondo in nome della giustizia sociale e della difesa degli interessi
materiali del mondo del lavoro.
Il compito dei comunisti anarchici e dei rivoluzionari per la libertà e l'uguaglianza è di
raccogliere questa memoria e portarla nelle lotte del presente, quale forza agente parte
costitutiva del movimento dei lavoratori, un movimento che deve diventare una vera forza
rivoluzionaria in grado di distruggere il capitalismo e inaugurare una nuova era di libertà,
solidarietà e uguaglianza.
1 Maggio 2009
PRIMO MAGGIO: DIFENDERE, ALLARGARE E CONDIVIDERE LE LOTTE
Alternative Libertaire (Francia)
Federazione dei Comunisti Anarchici (Italia)
Workers Solidarity Movement (Irlanda)
Zabalaza Anarchist Communist Front (Sud Africa)
f.i.p.

www.fdca.it

lunedì 20 aprile 2009

Comunicato della rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro




Dopo la Thyssen...oltre la Thyssen...la linea di classe unitaria e di massaIl metodo della Rete vince la sfida e prosegue il suo cammino.In 5000 a Taranto (1000 per la questura e parte della stampa e tv locali chehanno dato grande risalto alla manifestazione) in una forte e spettacolaremanifestazione e in una bella e toccante assemblea finale in piazza.

Un lungo serpentone colorato di bandiere rosse guidato da donne proletarie ecentinaia di scatenatissimi giovani operai dell'Ilva, mai scesi in piazzaprima d'ora così compatti e combattivi convinti dalla linea e dalla prassiunitaria e intransigente applicata nella costruzione della manifestazione diTaranto.

E' stata una manifestazione realmente nazionale con lavoratori eassociazioni arrivati da Palermo e da Trento, da Torino e da Taranto,Marghera, Bologna, Ravenna, Perugia, Molfetta, Roma, Bari e Napoli.Tutti insieme, operai e lavoratori diverse organizzazioni sindacali,associazioni di familiari delle vittime del lavoro e centri sociali,militanti di partiti e organizzazioni e le punte avanzate delle universitàin lotta nei mesi scorsi.

Una manifestazione difficile da realizzare in unacittà del "profondo" sud. Un grande spinta dal basso in forma totalmenteautorganizzata tra le diverse forme dello sfruttamento che si sonoricomposte in unica posizione di classe.Abbiamo anche reso la "questione Riva" una battaglia nazionale.

Un padrone che i compagni di Taranto della nostra rete dello slai cobas per il sindacato di classe avevano sfidato da tempo quasi in solitudine numeri ecifre alla mano.

Lo slogan "Riva assassino", gridato spontaneamente dacentinaia di tarantini alla manifestazione, fanno capire perchè il padroneaveva giustamente percepito come un pericolo quella denuncia. Ora bisognafarne una questione nazionale e di classe piena insieme ai molti comitati dilotta dei lavoratori, comitati di quartiere e strutture territorialiambientaliste presenti alla manifestazione.

Il ponte simbolico tra la Thyssen di Torino e l'Ilva di taranto, chesembrava impossibile, è divantato sabato 18 aprile realtà in carne e ossaformato dagli operai che si sono incontrati al di fuori degli accordi osostregni del sindacalismo sia confederale che di base colpevolmente"distratti" su questa mobilitazione dal basso che va avanti da mesi e cheproseguirà il proprio percorso.

Sabato si sono finalmente incontrati in piazza e non in televisione ifamiliari di alcune delle più importanti realtà delle morti sul lavoro(Thyssen, ILVA, Umbria Olii, ecc...). Ma abbiamo anche formalizzato un nessopratico e di lotta tra le morti sul lavoro e la lotta contro precarietà,cassintegrazione, nuova contrattazione nazionale, attacco al diritto disciopero e estensione dei diritti ai precari.

La presenza del Sindaco di Taranto è stato un ulteriore successo di questamanifestazione perchè ha simbolizzato il sostegno della città alla Rete e harappresentato anche un ulteriore sostegno e riconoscimento della battagliadei familiari degli operai morti sul lavoro.

Siamo consapevoli che abbiamo vinto solo un'altra battaglia che rappresentauna tappa di un percorso di lunga durata.Stiamo costruendo la rete passo dopo passo rispetto una prassi parolaia diaddetti ai lavori e di sole denunce mediatiche su un tema così drammatico ecentrale nella lotta contro il sistema di sfruttamento capitalistico ed isuoi governi.

Abbiamo dato a tutti, senza alcuna discriminazione e con la massima buonaintenzione, la possibilità di schierarsi e tanti lo hanno fatto con adesionimassicce andate anche oltre quelle già significative della riuscitamanifestazione del 6 dicembre scorso.

Ma soprattutto vogliamo sotolineareuna partecipazione, al di là delle adesioni formali, ancora più combattiva esolida in una manifestazione in cui tutti si sono sentiti protagonisti epromotori. Con il metodo e la linea che questa Rete ha scelto sindall'inizio.A Taranto ora siamo più forti e autorevoli nella battaglia in quella che èattualmente la più grande fabbrica del nostro paese (per operi diretti eindotto), il primo stabilimento siderurgico d'Europa e uno dei primi 10 almondo. In una città dove c'è anche l'ENI e la più grande Base militareitaliana che si affaccia nel mediterraneo a sostegno delle guerre USA eNato.

In una regione segnata dai petrolchimici assassini e semi-dismessi diManfredonia e Brindisi.Ma ora dobbiamo ulteriormente rilanciare il percorso a livello nazionaleverso nuove scadenze e fronti di lotta.Dalla manifestazione di taranto siamo usciti con l'impegno a rilanciare lapiattaforma della manifestazione e della Rete verso uno sciopero generalenazionale.

Allargheremo ulteriormente il lavoro sul campo in queste settimane a partiredalle manifestazioni del 1° maggio e in tutte le scadenze e iniziative dilotta previsti (dai processi esemplari contro la Thyssen, Eternit, UmbriaOlii e tutti gli altri).

Avvieremo la costruzione di una nuova assemblea nazionale per il 27 giugno aRoma con incontri preparatori territoriali e regionali a Palermo, Taranto,Napoli, Roma, Ravenna, Milano, Bergamo, Marghera, Torino, e ovunque saràpossibile, per pianificare in autunno nuove iniziative nazionali. Inparticolare pensiamo a una lotta sul "caso Eternit" a Casal Monferrato e una

nuova giornata di lotta con mobilitazione nella prima decade di dicembre.

Da questa assemblea dobbiamo uscire con la definizione di questiappuntamenti, ma anche con nuove proposte per la costruzione della rete edella lotta tra i lavoratori immigrati e per formare una struttura diservizio


----- > la Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro

giovedì 16 aprile 2009

Ennesima aggressione fascista a Palermo

La sera del 16.04.09 intorno alle 23.30, durante un’affissione per propagandare le iniziative e la mobilitazione contro il G8 di Siracusa, un gruppo di compagn* di scuole e università veniva aggredito da un gruppo di trenta ragazzi di Azione Universitaria, dell’associazione studentesca AREA 734, e di altri gruppi di destra cittadina.Il fatto avveniva davanti l’ingresso della facoltà di Giurisprudenza dove si stava svolgendo la manifestazione "Palermo IN-visibile". Si tratta di un progetto finanziato dall'Università degli Studi di Palermo ai sensi della legge 429/85. La realizzazione era curata appunto dall'associazione studentesca AREA734 di giurisprudenza e Azione Universitaria.
Il bilancio della serata tre compagni contusi e punti in testa, per ferite causate da colpi di cinghie e di tondini di metallo, che i giovani rampolli di destra custodivano all’interno della facoltà!
Ci chiediamo come sia possibile che venga data in gestione una facoltà pubblica per una serata di finanziamento a organizzazioni che non per la prima volta si sono macchiati di tali spregevoli azioni.
Poi paradossalmente ci domandiamo se non sia il caso che docenti e preside della facoltà di giurisprudenza non diano una ripassata al Diritto Costituzionale: lo Stato italiano nasce con la stesura della Costituzione, che vieta espressamente la ricostituzione sotto qualsiasi forma del partito fascista! Non è forse quantomeno preoccupante che venga data a questi l’opportunità di usufruire degli spazi e dei fondi pubblici per finanziarsi?
Condanniamo ogni azione e aggressione fascista e razzista!
Perché le Università e le scuole siano luoghi di libera circolazione di saperi e pensieri, oggi più che mai contro il revisionismo storico, lanciamo un’assemblea antifascista per venerdì 17 aprile ore 16.00 presso la facoltà di scienze politiche di Palermo.
Riappropriamoci dei nostri spazi e della nostra libertà di movimento!





Laboratorio Antifascista Palermitano

sabato 11 aprile 2009

Adesione Rete Nazionale per la Sicurezza sui posti di lavoro

" Per natura tutti eguali - vi è diritti sulla terra.
E noi faremo un'aspra guerra - ai ladroni sfruttator.

Non sia pace tra i mortali finchè un uom' sovr'altro imperi
i nemici a noi più fieri sono i nostri sfruttator
"

Dall’inizio dell’anno ad oggi : 290 morti – 290.492 infortuni - 7262 invalidi, pesante è il prezzo che i lavoratori pagano per il bisogno di un reddito, vite prima sfruttate e poi spezzate o deturpate, scippate violentemente alle loro famiglie, alla loro stessa esistenza; Tutto questo in nome del profitto, dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo, con un solo spregevole colpevole “ il capitale “ i “padroni”.

Se il capitale è il colpevole principale, tanti sono i suoi complici, alcuni palesemente nemici di classe, e altri ben mimetizzati in quella parte del movimento politico e sindacale , che ha tradito e/o abbandonato la lotta di classe preferendo posizioni aclassiste, consociative, concertative.

Complici di questa “mattanza” sono anche: la precarietà, l’organizzazione del lavoro, e le riforme sul lavoro incominciate con i governi di centro sinistra e ultimate con l’attuale governo di centro destra, con l’avvallo di parte del sindacalismo confederale, che hanno portato ad una deregolamentazione dell’organizzazione del lavoro, favorito l’intensificazione dello sfruttamento, e legittimato un clima di precarietà del lavoro che porta i lavoratori stessi, pur coscienti dei pericoli, ad accettare condizioni di lavoro fortemente a rischio.

Per il capitalismo, nella sua logica di calcolo del profitto, i lavoratori non sono risorse, ma numeri e costi:
-numeri da liquidare, licenziare, numeri in esubero, da mettere in mobilità, numeri anche da morti;
-mentre è un costo il salario dei lavoratori , così come è un costo garantire la sicurezza nei posti di lavoro, garantire il diritto alla vita ad un lavoro sicuro.
Occorre rilanciare una forte mobilitazione sindacale di classe, che rivendichi il rafforzamento del ruolo dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza che devono essere istituiti in ogni luogo di lavoro anche su iniziativa autonoma ed autogestita dei lavoratori, e devono essere messi anche in condizione di poter operare, protetti e tutelati dai ricatti padronali, dai compromessi delle burocrazie sindacali: Occorre che i costi per la prevenzione, per la protezione, per la sicurezza per la salute nei luoghi di lavoro, siano assunti dai datori di lavoro e non scaricati sui contratti di categoria.
“ FERMIAMO QUESTA STRAGE “


La Federazione dei Comunisti Anarchici “Sicilia” aderisce alla “Rete Nazionale Per La Sicurezza Sui Posti di Lavoro” e si mobilita per la riuscita della manifestazione del 18 aprile a Taranto


SABATO 18 APRILEMANIFESTAZIONE NAZIONALE A TARANTOPER LA SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO,CONTRO LA SALUTE NEGATA E LA PRECARIETA’


• Per uno sciopero generale sulla sicurezza sul lavoro.

• Per il rafforzamento e l’elezione diretta degli RLS in ogni luogo di lavoro indipendentemente dalla sua dimensione.

• Per l’estensione di tutti i diritti e le tutele minime ai lavoratori precari e a tutta la catena degli appalti e delle esternalizzazioni.

• Contro la distruzione e per il rafforzamento del Testo Unico sulla Sicurezza.

• Contro l’attacco alla contrattazione nazionale ed al diritto di sciopero.


FEDERAZIONE DEI COMUNISTI ANARCHICI “ SICILIA”
Sezioni : “ Delo Truda “ FdCA Palermo – “ Nestor Makhno” FdCA Nissoria

Solidarieta al lavoratore Gianmaria Venturi

Vi segnalo che si sta operando, da parte dei vertici della cooperativa sociale 29 giugno aderente alla CNL Legacoop, una fortissima repressione contro i lavoratori e lavoratrici e in particolare contro Gianmaria Venturi, Rsa e RLS nell'appalto di guardiania portierato e altri servizi esteranlizzati dell'Università di Roma 3.

Motivo delle pressioni, con continue contestazioni disciplinari per questione pretestuose e create ad arte, LE SEGNALAZIONI E LA TUTELA DELLE CONDIZIONI DI SALUTE E DI SICUREZZA DI CHI CI LAVORA E DI CHI E' UTENTE DEI SERVIZI UNIVERSITARI.

A Gianmaria, che è tra gli aderenti alla manifestazione di Torino del 6 Dicembre, di Taranto del 18 aprile e attivo nelle iniziative fatte dalla rete a Roma, in una settimana hanno fatto tre contestazioni disciplinari e lo hanno sospeso dal servizio con retribuzione, in attesa di fare di lui un altro LICENZIATO PER MOTIVI SOLITI...FA TROPPO IL SUO DOVERE DI RSA E DI RLS (eletto con i voti di iscritti e iscritte Cgil, Usi Ait di cui è anche Rsa e di RdB, in un appalto con oltre 150 persone impiegate), con pressioni pare sembra si dice si mormora...dall'Ente committente che non vede di buon occhio che si controlli troppo e si segnalino le disfunzioni.

Chiediamo alle varie componenti della rete nazionale, visto che ci stiamo avvicinando alla manifestazione del 18 (Gianmaria dovrebbe essere della partita, ma il 18 vorrebbe venirci a Taranto non da licenziato...), di fare un gesto di solidarietà, mandando un fax di protesta alla coop 29 giugno (06 4510353) con una semplice scritta " giu' le mani dai RLS, se licenziate Gianmaria toccate tutti noi. Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro".

Anche per noi che stiamo facendo e rispondendo colpo su colpo ai vari tentativi sia a lui sia agli altri lavoratori e lavoratrici (finora le contestazioni disciplinari hanno avuto esito negativo o sanzioni minime di rimprovero scritto, ma contro Gianmaria stanno andando giù pesanti, prima ancora di discutere in colloquio orale la prima difesa disciplinare, lo hanno sospeso con retribuzione a scopo cautelativo e con minacce continue dei coordinatori, con denunce penali fatte da lui e dal sindacato ma con i tempi della giustizia...) sarebbe un aiuto se varie parti d'Italia arrivassero tali segnali di solidarietà delle situazioni aderenti alla rete nazionale.

Noi stiamo continuando a fare propaganda per il 18 e non molleremo di certo, il presidio assemblea fatto al rettorato di roma 3 il 7 aprile ha avuto una buona riuscita, con oltre 2000 volantini distribuiti e una certa informazione su quello che si sta producendo, specie nella fascia oraria dalle 12 alle 14 con studenti, lavoratori deglii appalti e di altri servizi presenti e attivi e decine di RLS presenti al presidio dalle 8 alle 14.30.

Il 15 aprile assemblea convegno sui rischi da amianto sempre verso la manifestazione del 18 aprile.Un saluto a tutti e tutte e se potete darci una mano mandando un fax alla coop 29 giugno a sostengo di Gianmaria, sarebbe una cosa per noi efficace.

Roberto Martelli Rsa RLS settore cooperativo Comitato 5 aprile Roma

venerdì 10 aprile 2009

APPELLO manifestazione 18 Aprile Taranto

APPELLO
ai Rappresentanti Lavoratori alla Sicurezza (RLS), ALLE RSU
A TUTTI GLI OPERAI

A PARTECIPARE ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEL 18 APRILE A TARANTO, PER LA SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO,
CONTRO LA SALUTE NEGATA E LA PRECARIETA
PULLMAN DA PALERMO

Basta morti sul lavoro

Altri 3 morti ieri, di cui 2 in Sicilia
(ANSA) - PALERMO, 3 APR - Un operaio di 54 anni, Angelo Tumminello, e' caduto da un'impalcatura di 4 metri. Portato all'ospedale Villa Sofia di Palermo, stava per essere operato, ma e' morto subito dopo l'anestesia. L'uomo, che era in regola, lavorava per un'impresa privata alla ristrutturazione di un immobile. Sulla vicenda indaga la polizia.

Il Testo Unico in materia di sicurezza sul lavoro è stato stravolto

Il governo con il decreto Sacconi ha di fatto STRAVOLTO il Testo Unico di una parte essenziale: quella delle sanzioni ai padroni. Non si può fare gli ipocriti quando si tratta di morti sul lavoro: si tratta di omicidi volontari e chi li causa deve pagare
Alcuni degli articoli che sono stati riscritti
Art 55 del Dlgs 81/08 (Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigente):
L'articolo 55 è stato completamente riscritto. Prima per il datore di lavoro che ometteva la valutazione dei rischi, c'era l'arresto da quattro a otto mesi o in alternativa l'ammenda da 5000 a 15000 euro, adesso l'arresto da tre a sei mesi o l'ammenda da 2500 a 6400 euro.Per le aziende che esponevano i lavoratori a rischi biologici, da atmosfere esplosive, cancerogeni e mutageni e da attività di manutenzione, rimozione smaltimento e bonifica amianto, c'era l'arresto da 6 mesi ad un anno, adesso la pena dell'arresto scende da quattro fino a 8 mesi. Inoltre molte sanzioni dei datori di lavoro e dei dirigenti sono state dimezzate
Art 42 del Dlgs 81/08 (Provvedimenti in caso di inidoneità alla mansione specifica):
Comma 1: Prima in caso di inidoneità alla mansione specifica, un lavoratore, ove possibile veniva adibito ad altra mansione compatibile con il suo stato di salute, e in caso di mansione inferiore, conservava la retribuzione corrispondente alla mansione svolta, nonché la qualifica originaria. Adesso conserva lo stesso la retribuzione corrispondente in caso venga adibito a mansione inferiore, ma non la qualifica originaria.
La direttiva Sacconi agli ispettori del lavoro e la vergognosa circolare n. 27 del 25.2.09 dell’Inps che “invita” a controlli meno rigidi dato che c’è la crisi, completano il quadro!

Questo governo ha a cuore solo la “salute” dei capitalisti
Gli operai devono avere a cuore la propria salute e quella delle loro famiglie!


Rete Nazionale per la Sicurezza nei posti di lavoro – 333.9669185 – 338.7708110
fip 10 aprile 2009

giovedì 9 aprile 2009

Alternativa Libertaria Sicilia Aprile 2009


comunicato stampa presidio RAI 9 Aprile 2009

Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
e mail: bastamortesullavoro@domeus.it

Palermo, 9 aprile 2009

Comunicato stampa

Oggi si è tenuto il presidio davanti la sede della Rai di Palermo indetto dal nodo siciliano della Rete Nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro.

Mentre era in corso il volantinaggio ai passanti e alle auto in transito, al megafono si sono alternati lavoratori e giovani per denunciare la mancata sicurezza nei posti di lavoro, nelle scuole, ma anche per denunciare il colpevole silenzio della stampa e dei mezzi di informazione che troppo spesso ignorano le lotte e le iniziative concrete che le lavoratrici e i lavoratori fanno contro la continua strage dei morti sul lavoro; in questo modo, più che rendere un servizio pubblico nei fatti si coprono le responsabilità del padronato che invece ha mille canali per non pagare mai per quelli che noi definiamo omicidi volontari; è stata anche denunciata pubblicamente la mancata attenzione della stampa verso la manifestazione nazionale del 18 aprile prossimo a Taranto di cui alleghiamo l’appello.

Solidarietà alle popolazioni dell’Abruzzo è stata espressa anche attraverso uno striscione!


Siamo purtroppo costretti a denunciare anche l’atteggiamento repressivo da parte delle forze dell’ordine che hanno contestato ai presenti al presidio il fatto di avere legato con del semplice spago i propri striscioni e manifesti sulla ringhiera in ferro dell’edificio della Rai, e, cosa ancor più grave, hanno chiesto ai presenti il documento per l’identificazione mentre minacciavano tutti di denuncia per oltraggio al decoro della ringhiera della Rai!!!

Questo atteggiamento ha indignato profondamente i lavoratori presenti, che protesteranno nei prossimi giorni nelle forme dovute.

Tutto questo rientra nel clima repressivo messo in pratica da un governo dei padroni per il quale la vita di un lavoratore vale meno di niente

Per la Rete
Rosario Sciortino
Cell. 338.7708110

venerdì 3 aprile 2009

« EVENTI STORICI DELL’ANARCHISMO IN ITALIA »


A 90 anni dalla costituzione dell'Unione Comunista Anarchica d'Italia (aprile 1919)

La Federazione dei Comunisti Anarchici organizza una giornata su:

I Comunisti Anarchici in Italia

Firenze, 7 GIUGNOVia G. P. Orsini, 44, Auditorium

Tutte le informazioni sui lavori sono consultabili sul sito della FdCA www.fdca.it

« quei giorni dal Libro “L’ANARCHISMO IN ITALIA FRA MOVIMENTO E PARTITO” della compagna e storica Adriana Dadà »

“Il congresso, che si terrà a Firenze il 12-14 aprile 1919 nei locali della Camera del lavoro, verrà preceduto e preparato da convegni regionali, fra i quali quello umbro-marchigiano, che si caratterizzeranno per lo sforzo di porre sul tappeto il problema dell’organizzazione politica, dell’organizzazione economica, del rapporto con gli altri partiti [38]. Il congresso nazionale sarà peraltro preceduto da un intenso e profondo dibattito nei convegni regionali e sulla stampa, teso ad assicurare la reale rappresentatività dei delegati e a riaffermare la necessità che essi siano delegati dei gruppi che svolgono un’attiva azione fra le masse. Il congresso, che darà vita all’Unione comunista anarchica d’Italia (Ucad’I), vede una massiccia presenza di gruppi e federazioni soprattutto dell’Italia centrale, e segna effettivamente una tappa essenziale del rilancio del partito anarchico quale organizzazione politica aggregata sulla base degli insegnamenti della Prima Internazionale [39].
Il congresso sancisce inoltre il ruolo dell’Unione sindacale italiana quale organizzazione di massa rivoluzionaria, di fatto collaterale all’Ucad’I [40].
Queste decisioni vengono seguite nei fatti da un rilancio organizzativo e dal potenziamento della stampa. Riprende infatti a uscire ad Ancona “ Volontà” che gestita da Luigi Fabbri, si affianca alle pubblicazioni già esistenti portando un contributo prezioso di analisi dei problemi politici ed economici del dopoguerra, e mettendo a punto una difesa lucida della Rivoluzione Russa.
Ma è soprattutto nella lotta che nasce e si rafforza la presenza anarchica. L’azione delle masse, la mobilitazione del proletariato di fronte all’attacco della borghesia, decisa a portare fino in fondo la sconfitta del proletariato, iniziata con la guerra , è costante. L’incendio dell’“Avanti!” dell’aprile del 1919, fa perciò nascere la proposta anarchica del Fronte unico rivoluzionario.
Anche se suggerita e stimolata dalle condizioni di unità d’azione creatasi fra le masse, in quegli anni, la proposta del Fur rappresenta in realtà la formulazione esplicita di una politica delle alleanze per l’avvio del processo rivoluzionario che assurgerà a proposta strategica del partito anarchico, dopo le ripetute verifiche della sua praticabilità. Si può anzi dire che fra le forze della sinistra il partito anarchico fu l’unico che si pose costruttivamente il problema di dotarsi in questa fase dello scontro di classe di una proposta e di un programma politico capace di aggregare alla base militanti socialisti e repubblicani , e, quel che più conta, attraverso le organizzazioni collaterali , strati e ceti diversi, intorno a lotte portate avanti da operai e contadini. Questa proposta trova un primo banco di prova nella lotta per il caroviveri, durante la quale le masse lottano unite per l’espropriazione, in nome della difesa dei loro bisogni materiali e costruiscono organismi unitari di gestione della società [41] .
Con questa esperienza comincia a prendere forma definitivamente e in maniera organica l’articolazione strategica e tattica del partito anarchico, che gli permetterà di svolgere un ruolo di primo piano nelle lotte del biennio rosso. ”

Note
38) Fra i convegni regionali preparatori, importante il convegno comunista anarchico umbro-marchigiano tenuto ma Fabriano dal 22 al 23 marzo 1919, con il seguente o.d.g.: 1) organizzazione politica; 2) organizzazione economica; 3) gli anarchici e gli altri partiti politici; 4) convegno nazionale; 5) varie; cfr. “ Il Libertario”, 20 marzo 1919. Altrettanto impegnativo il convegno dell’Unione anarchica romagnola emiliano del 23 marzo 1919, ivi.Sul congresso di Firenze v. il resoconto in “ Il Libertario”, 17 aprile 1919. L’o.d.g. fu il seguente : « 1) Rinnovazione del comitato di azione internazionale anarchica e provvedimenti inerenti al funzionamento della sua segreteria; 2) proposta della costituzione di una Federazione Anarchica Italiana; 3) accordi da stabilirsi in merito al problema della organizzazione operaia nell’attuale momento politico; 4) sistemazione della nostra stampa; 5) varie». Sulla necessità dell’organizzazione internazionale e nazionale, il congresso 38) così si espresse «Gli anarchici d’Italia riuniti il 12 aprile 1919 a convegno a Firenze allo scopo di coordinare l’azione anarchica, onde affrettare l’emancipazione economica e politica di tutti gli sfruttati, deliberano di riattivare l’Unione Anarchica Internazionale, costituendo la Sezione italiana, come solenne patto di solidarietà con tutti i compagni del mondo già in lotta contro gli oppressori».
39) «In merito all’organizzazione operaia, il convegno ritiene, che l’organizzazione e la lotta della classe operaia contro il padronato sono una necessità per il movimento rivoluzionario e che quindi gli anarchici fanno l’interesse della rivoluzione partecipandovi, per stare sempre più a contatto col proletariato, per farvi opera anarchica e rivoluzionaria e ricordando che la distruzione della società capitalistica e autoritaria , si realizza solo con i metodi rivoluzionari, e che l’impegno dello sciopero generale ed il movimento sindacale non devono fare obliare i mezzi più diretti di lotta contro la violenza e la sopraffazione statale e borghese, constata che l’Unione Sindacale Italiana è quella che attualmente si avvicina alle direttive e che è più stata, durante la guerra, fedele alla causa internazionalista, senza transigenza e senza dondolamenti; e senza creare impegni tassativi incompatibili con la convinzione che i gruppi politici e organizzazioni di classe debbono essere autonomi ed indipendenti l’uno dall’altro; raccomanda ai compagni operai di aiutare secondo le proprie forze nell’orbita delle proprie categorie di mestiere il Movimento dell’Unione Sindacale Italiana, in quanto continui a mantenersi sul terreno antistatale entiaccentratore e rivoluzionario»,ivi.
40) V. il doc..n. 47

Il libro di Adriana Dadà è disponibile presso tutte le sezioni FdCA , elenco consultabile nel sito
www.fdca.it alla pag. contatti, in Sicilia presso :
Sez. "Delo Truda" Fdca Palermo fdcapalermo@fdca.it o tramite fdca-palermo.blogspot.com
FdCA Nissoria fdcanissoria@yahoo.it o tramite fdcanissoria.blogspot.com

Costruiamo la manifestazione del 18 aprile a Taranto contro la morte sul e da lavoro

Rete Naz. Sicurezza sul Lavoro
Governo e padroni affossano il Testo Unico
Serve uno sciopero generale per difendere la sicurezza sul lavoro
Basta morti in nome del profitto
per una manifestazione nazionale a Taranto il 18 aprile
Dopo la manifestazione del 6 dicembre, in occasione dell´anniversario della strage della ThyssenKrupp (5000 in piazza a Torino) l´assemblea nazionale della Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro lancia un altro appello: il 18 aprile tutti a Taranto!
Il 2009 si è aperto con il solito tragico ritmo di morti e infortuni sul lavoro con cui si erano chiusi gli anni precedenti e, in poco più di due mesi, siamo già a quasi cento morti e migliaia di infortuni. La crisi economica e la precarietà dilagante creano le condizioni di sempre maggiore ricattabilità e instabilità lavorativa che costringe i lavoratori ad accettare condizioni di sfruttamento sempre maggiori. Il governo Berlusconi pensa agli aiuti alle imprese ed alle banche, mentre per i lavoratori non si prevedono neanche i fondi minimi per attuare le norme per la sicurezza sui luoghi di lavoro o per salvaguardare i salari falcidiati dalla cassintegrazione.
Al contrario, gli attuali tentativi di cancellazione della contrattazione collettiva nazionale e del diritto di sciopero aumentano la condizione di insicurezza per centinaia di migliaia di lavoratori che, di fronte allo spettro della disoccupazione, si trovano a dover scegliere tra lavori sempre peggiori, meno tutelati e meno pagati oppure a fare la fame.
E´ positivo il fatto che nel processo contro la ThyssenKrupp in corso a Torino, nonostante l´ostruzionismo dei legali della multinazionale, i padroni siano imputati per omicidio volontario e gli operai vengano riconosciuti come parte civile. Ma nell´azione giuridica a tutela della salute sul lavoro gli strumenti a disposizione vengono ulteriormente spuntati dal governo e dai padroni.
Infatti, l´attuale esecutivo ed i suoi ministri stanno conducendo un attacco pesante anche alle più piccole conquiste ottenute nel d.lgs. n. 81 del 9 Aprile 2008 (il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro). Con il decreto cosiddetto "Milleproroghe" sono state rinviate di mesi misure importanti come la valutazione dello stress sul lavoro, l´obbligo di assicurare una data certa al documento sulla valutazione dei rischi (e relative sanzioni), il divieto di effettuare visite mediche preventive prima di assumere un lavoratore (in violazione dello Statuto dei lavoratori) e l´obbligo di comunicazione all´Inail degli infortuni di durata superiore a un giorno.
Non solo. L´ultimo emendamento a questo decreto abolisce addirittura i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS) nelle aziende con meno di 15 dipendenti e rinvia di una anno l´applicazione di ogni norma in settori a rischio come il trasporto aereo, marittimo e ferroviario!
E intanto vengono licenziati gli RLS da De Angelis a Pianeta, da Palumbo ai delegati dell´Ilva ....
Con l´aggravarsi di una crisi sempre più pesante per i lavoratori e in un clima di totale restaurazione filo-padronale, le aziende investiranno sempre di meno sulla sicurezza sul lavoro e sulle misure antinquinamento che da loro vengono viste come un mero "costo" su cui risparmiare. Così ai morti sul lavoro si aggiungono i morti per malattie professionali e quelle sul territorio da inquinamento
Di fronte a questo panorama non possiamo restare passivi, dobbiamo mobilitarci!
SABATO 18 APRILE
MANIFESTAZIONE NAZIONALE A TARANTO
PER LA SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO,
CONTRO LA SALUTE NEGATA E LA PRECARIETA’
A Taranto perchè l'lILVA è la fabbrica con più morti sul lavoro d'Italia, perchè è la città simbolo con più infortuni, malattie professionali tumori, inquinamento e devastazione dell'ambiente.
Riva è il padrone con più profitti d´Italia. Il padrone più processato in Italia per omicidi bianchi, inquinamento, truffa ed estorsione, mobbing e per il lager della "palazzina LAF" (operai stipati otto ore al giorno in una palazzina fatiscente, senza lavorare, per spingerli a lasciare ogni tipo di attività sindacale o accettare il declassamento del proprio livello raggiunto dopo anni di duro lavoro).
Una manifestazione ancora una volta da costruire città per città, posto di lavoro per posto di lavoro, con la chiamata a raccolta dei lavoratori, degli RSU e degli RLS, dei sindacati di base e di classe, della FIOM e del resto della CGIL, delle organizzazioni sindacali nazionali e locali, delle associazioni familiari, ispettori, tecnici della prevenzione, medici, giuristi, intellettuali e artisti; con delegazioni di lavoratori metalmeccanici, chimici, edili, dei porti, delle ferrovie, degli appalti. Le rappresentanze delle vertenze simbolo come la Thyssen, Porto Marghera, Fincantieri, la ex-GoodYear, ecc...Con la costruzione unitaria della partecipazione operaia, popolare, associativa di Taranto e di tutta la Puglia.
•Per uno sciopero generale sulla sicurezza sul lavoro.
•Per il rafforzamento e l´elezione diretta degli RLS in ogni luogo di lavoro indipendentemente dalla sua dimensione.
•Per l´estensione di tutti i diritti e le tutele minime ai lavoratori precari e a tutta la catena degli appalti e delle esternalizzazioni.
•Contro la distruzione e per il rafforzamento del Testo Unico sulla Sicurezza.
•Contro l´attacco alla contrattazione nazionale ed al diritto di sciopero.
Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
bastamortesullavoro@domeus.it
Le adesioni vanno inviate a: manifestazione18aprile@gmail.com

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