martedì 20 gennaio 2009

Un attivista palestinese ucciso dall'esercito israeliano a Ni'ilin domenica 26.12.08

Traduzione di un resoconto dell'assassinio a Ni'ilin di un componente di Anarchici Contro il Muro, scritto per l'organizzazione per i diritti umani, B'Tselem

"Domenica 28 dicembre 2008, c'è stata a Ni'ilin una manifestazione di protesta contro il massacro a Gaza. Molto rapidamente la manifestazione è diventata confronto in alcuni punti con l'esercito israeliano che sparava proiettili di gomma e gas da una parte e gli abitanti di Ni'ilin che invece lanciavano pietre contro i soldati.

Lo scontro più forte si è avuto alle porte del villaggio, vicino all'incrocio tra la strada 446 e la 4460, dove stava la maggior parte dei gendarmi. Un secondo focus era più a sud-est della 446 in un uliveto adiacente alle case del villaggio. La casa più periferica è praticamente in mezzo agli ulivi e lì sono iniziati gli scontri. I soldati da una parte dell'edificio e 15-30 giovani del villaggio dall'altra.

Io ero lì a circa 30-40 metri dai lanciatori di pietre.

Per un pezzo i soldati hanno usato gas e proiettili di gomma (che sono meno letali). Ad un certo momento, mi sono accorto - in base ala mia esperienza - che l'esercito aveva iniziato a sparare improvvisamente proiettili veri con armi non automatiche. Mi sono avvicinato ai giovani per dirgli del pericolo.

In quel momento i giovani erano saliti su un'alta catasta di pietre vicino all'edificio di fronte a 4-5 soldati che erano distanti appena 20 metri da loro e che stavano parlando tranquillamente tra loro dietro un muricciolo.

Era chiaro in base al loro comportamento che non erano in stato di all'erta. Gli spari di munizioni vere sono proseguiti per alcuni minuti.

Essendo in pericolo, dopo aver avvertito i giovani palestinesi del rischio, ho iniziato ad arretrare tenendo sempre in vista l'evolversi degli eventi. Dopo solo 5 metri uno dei manifestanti è stato colpito ad una gamba. Mi sono precipitato verso di lui insieme ad un altro. Lo abbiamo portato 15 metri più indietro, verso una squadra di paramedici lì presente. Dopo neanche 30 secondi abbiamo udito le urla per un'altra vittima. Sono tornato indietro, ma a metà strada ho visto 4 persone che portavano un corpo privo di sensi: una persona che era stata colpita alla schiena e che sembrava morta. Più tardi ho saputo che si chiamava Arafat Khawagha.

Ho guardato al luogo dove era stato colpito e ce n'era un altro colpito e privo di sensi. La gente intorno a lui urlava che era era stato colpito alla testa e che era morto. Poi ho saputo che era Muhamad Khawagha.

Il fuoco è continuato. La sua testa sanguinava copiosamente e chi lo stava trasportando era tutto macchiato di sangue.

Mi sono affrettato verso Arafat Khawagha ed ho dato il cambio ad uno dei portantini. Ho cercato di tenere ferma la sua spalla sinistra e la sua testa perché non ricevessero scosse. Anche la mia mano si è ricoperta di sangue e sono stato sostituito da un giovane. Non c'era nessuna ambulanza quando è stato portato via in un'auto. L'ambulanza è arrivata un minuto dopo ed ha portato gli altri e feriti all'ospedale di Ramallah.

Ripeto che l'uso di proiettili veri non è stato di breve durata e non è stato causato da una percezione di minaccia per la vita dei soldati, i quali hanno giustificato la loro reazione in questo modo. Gli spari veri sono durati alcuni minuti mentre i soldati erano al coperto e non in ritirata. Inoltre, vicinissimi a loro c'era una decina di guardie di frontiera che non si sono precipitati in loro soccorso a dimostrazione che non vi era nessun pericolo per la loro vita.

Infine, Arafat Khawagha è stato colpito alla schiena e ciò significa che egli voltava le spalle ai soldati e quindi non era in una posizione di minaccia nei loro confronti."

Anarchici Contro Il Muro
http://www.awalls.org

Traduzione a cura di FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali

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