domenica 7 giugno 2009

La Federazione dei Comunisti anarchici



FIRENZE, 7 GIUGNO 2009
CONVEGNO SUI COMUNISTI ANARCHICI IN ITALIA
NEL 90° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE
DELLA UNIONE COMUNISTA ANARCHICA D’ITALIA


La Federazione dei Comunisti Anarchici

La Federazione dei Comunisti Anarchici, è la più longeva e recente esperienza organizzativa e politica dei comunisti anarchici in Italia.
Essa è il lascito storico dell’evoluzione di un tormentato processo di esperienze politiche ed organizzative, regionali e nazionali, di cui sono stati protagonisti diverse centinaia di attivisti e militanti comunisti anarchici, comunisti libertari, formatisi nella temperie di lotte di classe in Italia del decennio 1968-1977. In particolare dal 1972 e fino al tutto il 1977 fervono iniziative e dibattiti sulla necessità di un’organizzazione politica nazionale comunista anarchica che raccogliesse le esperienze politiche in corso e che offrisse un approdo alternativo –all’interno di un movimento anarchico poco dinamico a fronte del movimento di classe che attraversava il paese- ai tanti anarchici impegnati nell’intervento sindacale nei posti di lavoro, nel territorio, nelle lotte sociali diffuse del periodo. Bisognerà attendere però la prima metà degli anni '80 per veder maturare le condizioni per l'aggregazione in un'organizzazione nazionale dei militanti comunisti anarchici più determinati e consapevoli della necessità di un simile approdo. E’ su queste basi che nasce la FdCA. E quando nasce, porta già con sé il bagaglio teorico-strategico accumulato in 15 anni, le esperienze maturate e mutuate dai tanti protagonisti di quel periodo. Se –infatti- in gran parte la FdCA nasce dalla confluenza dell’Organizzazione Rivoluzionaria Anarchica (che da alcuni anni aveva iniziato a sperimentare una dimensione nazionale) e dell’Unione dei Comunisti Anarchici Toscani, il patrimonio politico, organizzativo e culturale è in gran parte quello stesso che ha appassionato realtà anarchiche importanti in quegli anni come l’Organizzazione Anarchica Ligure –di cui vorrei ricordare il nostro Franco Salomone di Savona scomparso un anno fa-, l’Organizzazione Anarchica Marchigiana –ed anche qui vorrei ricordare il compagno Cesare Tittarelli di Jesi, anch’egli scomparso nel 2008-, il Movimento Comunista Anarchico Bergamasco, l’Organizzazione Comunista Libertaria di Milano, il gruppo Kronstadt di Napoli, la Federazione Comunista Anarchica emiliana, la Federazione Comunista Libertaria di Roma, le organizzazioni comuniste libertarie della Toscana e tanti altri gruppi –che scuserete se non menziono tutti- protagonisti di lotte, di elaborazione politica, di progettualità comunista e libertaria.
E’ questa di oggi, quindi, una buona occasione per ricordare e ringraziare tutti quei compagni e quelle compagne, quei gruppi e quelle organizzazioni che fin dalla fine degli anni '60 dello scorso secolo, in tutta Italia, hanno contributo a quel movimento ed a quel dibattito politico in cui la FdCA affonda le sue radici e di cui sta cercando di recuperare i contributi più significativi, per il loro valore storico e politico. Storie, elaborazioni, esperienze di lotta rappresentative degli sforzi di quella "meglio gioventù" che cercava di riportare il movimento anarchico organizzato al suo posto ed al suo ruolo propositivo e rivoluzionario nella società. Tra i lavoratori e le lavoratrici, nelle lotte, nella costruzione collettiva di un futuro di uguaglianza e libertà.
Certo, nel 1985 sono solo poche decine i militanti che danno vita alla FdCA: una scelta che avviene quasi in controtendenza in una situazione calante del conflitto di classe e in una fase di profonda ristrutturazione capitalistica che va modificando tanto i rapporti di produzione quanto le relazioni
sociali, ma anche una scelta resa necessaria proprio dall'esigenza di lettura della nuova fase capitalistica e della riorganizzazione delle forze di opposizione comuniste e libertarie per una ripresa delle lotte sociali.
Le basi politiche su cui nasce, si sviluppa ed agisce la FdCA sono semplici ed al tempo stesso impegnative: analisi materialistica delle condizioni concrete di sfruttamento e di dominio, intervento dei comunisti anarchici radicato nel territorio e nelle organizzazioni di massa dei lavoratori, unità teorico-strategica dell'organizzazione e suo agire come soggetto politico autonomo e visibile nella società.
La sua evoluzione politica è di evidente lettura attraverso i 7 congressi tenuti finora. Dal primo congresso del 1985, a Cremona fino al IV Congresso del 1994 a Firenze, la FdCA si muove ancora timidamente, con lo sguardo rivolto alla fucina degli anni ’70, eppure affronta e si impegna in passaggi cruciali della storia italiana, quali la battaglia sindacale contro la riduzione della scala mobile dei salari, la lotta ambientalista contro le centrali nucleari, la lotta anticlericale contro il nuovo Concordato e il sostegno politico-organizzativo dato al Meeting Anticlericale di Fano. Non esiterà ad entrare nell'agone politico, sostenendo sia il referendum per l'abrogazione della legge che tagliava la scala mobile, che quelle per la chiusura delle centrali nucleari.
La caduta dei regimi socialisti autoritari dell'est europeo implica un nuovo sguardo nell'analisi del capitalismo internazionale, di cui viene verificata la tendenza a-nazionale, già ipotizzata nel movimento comunista anarchico nel 1976, ad una strategia di movimento dei flussi finanziari e delle merci senza orario e senza bandiera.
Si "apre" alle prime istanze di auto-organizzazione del sindacalismo di base (movimento dei comitati di base). Vengono messi in luce i primi interventi di modifica dei rapporti di produzione, compaiono i primi riferimenti analitici alla tendenza alla precarizzazione, alla flessibilità, allo sfruttamento dei migranti, alla necessità di aggregazioni autonome dei nuovi soggetti.
. I processi di "globalizzazione" sono già avvertiti e con essi quelli di deindustrializzazione e di declino del capitalismo di rischio. Ne discende una profonda critica alle scelte concertative del sindacato confederale italiano e quindi un rilancio della lotta salariale e per la democrazia sindacale, giocata sul ruolo degli attivisti anarchici nella CGIL e nei sindacati di base, ormai visti sempre più come spezzoni di classe organizzati. Netta è anche la scelta tattica di difesa delle parti della Costituzione nate dalla Resistenza di fronte agli attacchi ed ai tentativi di smantellamento sia formale che materiale dei diritti e delle libertà aggrediti dalla nuova destra che sorge in Italia nei primi anni '90. Viene rilanciato l'intervento nei movimenti sociali a cominciare dai migranti e dalle donne -entrambi spinti ai margini della società dal nuovo governo capitalistico della società.
Ma è col 5° Congresso del 1997 a Firenze che inizia un nuovo periodo per la FdCA, la quale punta ad entrare nel XXI secolo come proposta politica lanciata ai protagonisti contemporanei delle lotte anticapitaliste ed antiautoritarie che si stanno per diffondere nel passaggio di secolo. Viene elaborato il Programma Minimo dei Comunisti Anarchici. Si tratta di uno sforzo analitico e propositivo che rilancia la FdCA come referente politico prima ed organizzativo poi per giovani e più maturi compagni che scoprono il comunismo anarchico e la FdCA quale casa ed approdo per una azione politica incisiva e concreta.
La FdCA riesce così ad essere protagonista nelle lotte contro la cosiddetta "globalizzazione" e gli effetti che da essa derivano sulla condizione del lavoro e della società, contribuendo alla realizzazione delle Marce Europee contro la disoccupazione, la precarietà e l'emarginazione. Molto

forte è l'iniziativa antimilitarista contro la guerra in Kossovo, altrettanto quella contro gli attacchi allo Statuto dei Lavoratori.
La FdCA aderisce alla rete di Solidarietà Internazionale Libertaria, costituita da sindacati ed organizzazioni politiche "sorelle" in tutto il mondo, per progetti di sostegno alle lotte ed agli organismi popolari di base.
I congressi del 2004 e del 2006 raccolgono i frutti si del lavoro degli anni precedenti, che hanno prodotto grandi cambiamenti e novità nella FdCA, la quale pur restando una piccola realtà nell'ambito della sinistra rivoluzionaria, registra una forte fase di espansione geografica e numerica. La nascita di un sito web della Federazione, il rilancio della propaganda, l'intensificarsi dell'azione politica sia nazionale che locale, portano all'organizzazione dei comunisti anarchici nuove e giovani forze..
A livello sindacale si consolida la nuova linea della costruzione del "sindacalismo conflittuale a prassi libertaria" quale metodo di azione e interazione degli attivisti sindacali anarchici e libertari; viene costruito un ambito di lavoro e di intervento dedicato alla "politiche ed etiche di genere". La FdCA si dota di una rivista di politica, cultura e arte denominata "Antipodi" e di un foglio telematico denominato "Alternativa Libertaria".
A tutt'oggi è presente in Liguria, Lombardia, Emilia, Veneto, Friuli, Marche, Toscana, Lazio, Puglia, Sicilia, Calabria, con presenze anche in Svizzera e Portogallo.
La cospicua mole di elaborazione teorica e politica prodotta in questi 24 anni è oggi disponibile sul sito multilingue della FdCA e contribuisce alla progettualità delle altre organizzazioni comuniste anarchiche nel mondo.
La FdCA fa anche parte del comitato redazionale del portale comunista anarchico internazionale e multilingue www.anarkismo.net.
Infine, chi oggi volesse cercare nella FdCA una sorta di rapporto genetico col movimento comunista anarchico degli anni ’70, con la Piattaforma dei Comunisti Anarchici del 1926 o anche con l’Unione Comunista Anarchica d’Italia del 1919, si perderebbe in disquisizioni quantitative e qualitative del tutto inutili dal punto di vista storico e politico. Con quelle esperienze tutti noi abbiamo un debito. Nelle continuità e discontinuità storiche vanno perciò ricercate le premesse di un’identità caratteristica e di un progetto politico rivoluzionario che persiste: l’identità caratteristica di anarchici organizzati su posizioni di classe, il progetto politico rivoluzionario di unità degli/lle sfruttati/e per una società di libere/e ed uguali.

Oggi come ieri.

Donato Romito
Firenze, 7 giugno 2009

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